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marzo 2012
Di interviste e libri speciali...
Oggi un post che racchiude due cose che son successe negli ultimi giorni...
E' stata pubblicata sul sito Keihome una mia intervista. Ringrazio in ordine: Nicola e Sara, voi se andate a leggerla e la Keihome per avermi permesso di scoprire questo sito dove potrò spendere gioiosamente il mio stipendio!!! (e per questo anche il mio compagno li ringrazia...sentitamente...LOL)
Ieri poi è stato anche il giorno in cui il postino mi ha recapitato l'atteso libro di Beppe Beppetti "Una Lettera Disegnata" di cui vi mostro una pagina (una a caso...ovvio :-P)
Il suo personaggio, Dadgad, andrà lontano, perché dietro quei tratti neri, quei sorrisi intercambiabili, quelle braccia allungabili, c'è ancora tanto da scoprire ed è per questo che vi linko il suo blog, perché anche voi, come me, possiate seguirlo.
Per oggi direi che è tutto, ma da domani si ricomincia con le ricette!
E' un lavoro duro ma qualcuno lo deve pur fare...
Volete fare del male ad una donna? fatele notare che è ingrassata.
Vi do alcuni spunti a seconda del grado di dolore che volete farle provare e a seconda della confidenza che avete con lei:
- Sei un'amica di vecchia data senza peli sulla lingua?
"Ma te dieta no eh!?"
Grado di dolore: 6 (si apprezza la sincerità)
Grado di dolore: 6 (si apprezza la sincerità)
- Sei un vecchio conoscente giovane e spiritoso?
"Ti piace mangiare eh!"
Grado di dolore: 7 (spiazzante, non hai il tempo di reagire).
Grado di dolore: 7 (spiazzante, non hai il tempo di reagire).
- Sei un ammiratore/ammiratrice spontaneo/a?
"Fichissimo! hai un food blog. Si vede!"
Grado di dolore 8 (ti porta su e poi ti butta giù!)
Grado di dolore 8 (ti porta su e poi ti butta giù!)
- Sei una persona indefinibile?
"Non pensavo che saresti finita con l'ingrassare (pausa) Tu."
Grado di dolore: 10 (la verità fa malissimo!)
Grado di dolore: 10 (la verità fa malissimo!)
- O sei la commessa del suo negozio preferito?
"Le dò una Y. Non per altro. Perché. E'. Alta."
Grado di dolore 12 (12++ anche...)
Grado di dolore 12 (12++ anche...)
Ora, sarebbe bello poter continuare dicendo che quello della food blogger è un duro lavoro hobby, che qualcuno doveva pur farlo e che io mi sono immolata per la causa e ho finito con l'ingrassare ma la realtà è che avevo iniziato ad "appesantirmi" già prima e quindi la scusa del blog, onestamente, non regge.
Certo è che vi sfido a dimagrire 5 chili se ogni giorno postate/cucinate e fotografate in macro tutto il ben di Dio che vi passa per la mente.
Qualche giorno fa un follower mi ha definita "fotografa goduriosa" perché a vedere le mie foto viene fame anche se si è già mangiato. Sinceramente? Anche a me! E questa è una tragedia!
Arriva l'estate e rischio di perdermi dietro a cheesecake, paste fredde e braciolate....qui tocca correre ai ripari!
A questo punto, dopo notti insonni e cene sofferte (non per forza in quest'ordine...) la decisione è stata presa.
Sono a dieta. Ufficialmente, incondizionatamente e soprattutto stavolta seriamente.
Chi l'avrebbe mai detto...
p.s. per inciso, dopo questo annuncio domani un bel post sul risotto radicchio e scamorza (per me 50 grammi però!)
p.s. per inciso, dopo questo annuncio domani un bel post sul risotto radicchio e scamorza (per me 50 grammi però!)
Tiramisu ovvero: Talebani vs Contaminatori
Oggi un piccolo post di approfondimento circa un argomento che mi sta molto a cuore. La ricetta del tiramisu.
Tanto si è detto e tanto si è sperimentato in merito e ammetto che molte di queste sperimentazioni sono prodotti ottimamente riusciti! Io stessa preparo due dolci che hanno la forma del tiramisu, uno estivo con panna e fragole e un altro gelato con il vermouth al posto del caffè.
Ma non li chiamo Tiramisu perché per me il tiramisu è sacro, perché si, ammetto pubblicamente di essere una talebana e lo slogan è "il Tiramisu nun se tocca!"
Metteteci dentro cioccolato a scaglie (assaggiato, buonissimo!!), yogurt al posto del mascarpone (delicatissimo) e poi pavesini, frollini...ma non chiamatelo Tiramisu.
Chiamatelo "Sanasù" (come han fatto al SanaCafè in Prati a Roma, dove al posto dei savoiardi c'è il pan di Spagna e al posto della crema al mascarpone ci sono panna e yogurt.) chiamatelo Chiricù, Bidibibodibibù ma il Tiramisu non lo toccate, il Tiramisu...è un'altra cosa...
nota in foto una contaminazione visiva ad opera di mio fratello: Un bicchiere di crema al mascarpone con dentro un solo savoiardo e senza cacao amaro.
TIRAMISU
Il nome della ricetta di oggi lo scrivo in maiuscolo, lo voglio urlare, perché questo è il mio secondo dolce preferito, a pari merito con il Cheesecake.
Amo il tiramisu da quando lo assaggiai la prima volta, preparato da mia madre, con la ricetta di una sua conoscente (che poi era la mamma di V. la mia migliore amica del liceo, quando si dice che le storie di vita s'intrecciano con quelle "pubbliche")
Chi è di Roma sicuramente conoscerà la pasticceria Pompi, e il tiramisù per cui Pompi è rinomato. Bé io vi assicuro che questo è i d e n t i c o.
Il trucco sta nella crema. Deve esser molta (per inciso, c'è gente a cui piace il tiramisu con più biscotti che crema, evitateli, come la peste, sono personaggi da non frequentare - come il mio compagno, tanto x fare un esempio! LOL).
Pizzoccheri alla valtellinese
Il burro.
Il burro è il re di questa ricetta. Potremmo anche dire che siano i pizzoccheri, o il formaggio tipico ma ci illuderemmo, il re è il burro semplicemente perché è lui che la completa. Vi sfido a condire questo piatto con dell'olio evo e ad ottenere lo stesso risultato. Impossibile.
A me il sopracitato burro piace, ha quel sapore di latte, quel profumo che...che invece lo fa apparire, a tanta gente, pesante e troppo presente; se posso darvi un consiglio vi invito, caldamente e spassionatamente a far seguire a questo meraviglioso piatto solo un'insalatina fresca, ma considerate che non sono io, Nai, la food blogger a parlare, sono direttamente le vostre coronarie (se vi avvicinate in silenzio ad un piatto di pizzoccheri le sentirete urlare via via più spaventate...ecco, rassicuratele e dopo confortatele con della rucola).
La ricetta me l'ha passata la carissima M. del già sperimentato risotto ai mandaranci, presa dal suo libro dello chef Sozzani "Tavola imbandita in Valtellina" ed io l'ho leggermente adattata per quanto riguarda le dosi.
La ricetta me l'ha passata la carissima M. del già sperimentato risotto ai mandaranci, presa dal suo libro dello chef Sozzani "Tavola imbandita in Valtellina" ed io l'ho leggermente adattata per quanto riguarda le dosi.
The new "Cucino da Vicino"
Era da mesi che ci pensavo, ed erano mesi che non avevo il tempo di lavorarci seriamente ma adesso c'è, è nata, è qui in caratteri e colori davanti a me: ecco a voi la nuova veste grafica di "Cucino da Vicino" che si porta dietro una serie di novità:
- il logo di Cucino da Vicino (con la lente d'ingrandimento che inquadra un piatto fumante da cui escono note musicali così, tanto per racchiudere in un disegno il significato del mio blog)
- la pagina CHI SONO con qualche news su di me che magari non sapevate
- la pagina CONTATTI che racchiude tutti i "luoghi" dove potete trovarmi (escluso l'indirizzo di casa mia....ovvio no?)
Enel Blogger Award 2012 ...and I
E siamo al solito problema, devo parlare di me.
Ok veloce ed indolore
Dal 18 Gennaio c'è questo concorso.....dal 18 Gennaio c'è questo banner alla vostra destra da cui, se cliccate, arriverete alla pagina di Enel per votare il mio post "Le merende di una volta"
Ora, io non so se sia solo un mio problema in quando donna svanita o blogger o artista sognante o più realisticamente rincoglionita ma...dal 18 Gennaio mi sono ricordata oggi di fare il post e ieri di linkare e twittare il sito x votarmi.
Ma se voi riuscite a passar sopra questo mio senso di "svanimento" e se il post vi è piaciuto votatelo.
Per inciso, odio il metodo di votazione che Enel ha istituito, dovrete mettere un indirizzo postale e poi rispondere alla mail che vi arriverà, solo a quel punto il voto sarà valido ma tant'è e allora....pazientate e votate!
Grazie :)
Schiacciata Fiorentina
A volte mi accorgo che se il mondo fosse come Twitter (precisando: come il Twitter che "vivo" io), sarebbe pieno di cultura ed intelligenza, umorismo e cortesia. Ma il mondo non è Twitter e questo sarebbe materiale per un altro post ma non voglio distrarmi oggi, oggi mi concentro sull'ultimo dolce preparato.
La ricetta me l'ha passata I. (@Labeggis), gentilissima, nonché sempre impeccabilmente vestita, utente Twitter.
In realtà mi spiegava che questo dolce è tipico del periodo carnevalesco in quel di Firenze ma che, volendo, lo si può trovare anche in altri momenti.
Visto che è a base di arancia mi sono affrettata a prerararlo ed a postarlo per chi, come me, volesse assaporarlo prima che le arance spariscano definitivamente dai banchi delle frutterie.
Erbe di campo lesse
Avete presente il film "Cose da fare prima dei 30"? Io no, conosco solo il titolo ed ispirandomi a questo sono arrivata a pensare che, tra le cose che una food blogger dovrebbe saper fare c'è il riconoscere le erbe di campo commestibili.
Comprendo che molti di quelli che mi leggono magari non avrebbero comunque un campo dove andare a cogliere queste erbe ma ad avercelo....e a non saperle riconoscere, bé è un vero peccato; per inciso, io sono proprio tra quelli che potrebbe...ma non sono in grado. Però so chi sa farlo.
E' una signora romana che conosco oramai da quasi 15 anni; a casa sua ho mangiato quella che posso definire la migliore insalata mista della mia vita. Altro che rucola e radicchio! Lei raccoglie le sopracitate erbe di campo e le condisce sapientemente. E vi giuro che solo se avete avuto la fortuna di assaggiarle potete capire cosa vi perdete.
C'è da dire che, oltre ad essere consumate crude, alcune di queste erbette possono (o devono) essere consumate cotte.
Giust'appunto la scorsa settimana questa gentil signora (che poi è F. la zia del mio compagno e la stessa persona che mi ha passato la ricetta dello Zelten Trentino) ce ne ha regalate un po' ed io le ho prontamente lessate e condite con olio evo e sale. Divine.
Ingredienti:
- bieta selvatica
- papavero
- crispigna
- orecchie di pecora
- borragine
- malva
- cime di ortica
- olio evo
- sale
- limone o aceto (volendo...)
Mondare le erbe e bollirle in acqua salata. Scolarle e condirle con sale ed olio evo di ottima qualità. A piacere aggiungere limone spremuto o aceto.
Musica da intenditori, come questo piatto
Coste gratinate
Roberto!!!! gridava la Loren dal palco degli Oscar nel lontano1999.
Robertoooooo!! esclamo oggi io dal mio angolo cottura.
La cosa potrebbe spiazzarvi, lo so, ma il Roberto di cui parlo io, anche detto @Robji_M de Di Cotte e di Crude ha compiuto un miracolo: far apprezzare le verdure con sopra del formaggio al mio compagno. Si perché è solo grazie alla sua ricetta di gratinatura che prevede pane grattugiato, parmigiano, pepe, noce moscata ed olio evo che questo tabù è stato finalmente infranto.
L'accostamento verdure/formaggio a me piace da sempre ma non avevo mai provato a smorzare i toni del formaggio con spezie e pangrattato (né a "rinforzare" la mia classica gratinatura di pangrattato olio e prezzemolo con del parmigiano). Invece queste coste gratinate hanno conquistato prima me e poi il mio compagno che ha anche fatto il bis.
Quindi, che dire? grazie Roberto! (ovviamente da oggi i tentativi di mettere la stessa gratinatura su ogni verdura commestibile, passarla in forno e accompagnarla alla frase "ma come è la stessa ricetta delle coste che ti piacciono tanto..." si moltiplicheranno.....quando si dice: creare un mostro!)
Sorrisi
Mi fanno sorridere quelle donne con gonne troppo corte che passano il tempo cercando di allungarle. Inutilmente.
Mi fa sorridere la falsa modestia, l'insicurezza mal celata e l'ignoranza palesata.
Mi fa sorridere l'intelligenza di certe persone e l'arguzia di altre.
Mi fanno sorridere certe espressioni che svelano un pensiero, nei bambini come negli adulti, a volte incapaci di celare le loro emozioni o troppo semplici per tenerle nascoste.
Mi fa sorridere un bambino quando allunga la mano verso un nuovo oggetto che per la prima volta entra nella sua vita, che sia un pettine, una foglia, poco importa, tutto è scoperta.
Mi fa sorridere la gente che l'estate si lamenta del caldo e l'inverno del freddo.
Mi fa sorridere chi parla di correttezza e legalità dimenticandosi che ha iniziato a lavorare grazie ad una raccomandazione.
Mi fa sorridere la semplicità del pensiero maschile contrapposto alla complessità di quello femminile ed il fatto che nessuno dei due abbia ancora compreso che il giusto è nel mezzo.
Mi fa sorridere la gente che s'illude di averti imbrogliata senza sapere che quella è la scintilla che accende la miccia della tua crescita personale.
Mi fa sorridere il sole, che qualsiasi cosa incredibile sia successa il giorno prima, continua a sorgere ogni mattina.
E' che io sorrido spesso, e per questo un giorno un uomo disse che la mia era "la casa del sorriso"; è solo che non conosceva il mio segreto, che ho ritrovato nelle parole di @Asinomorto: Sorridi alla vita, la farai sentire in colpa.
Crostata con frutta secca tostata e marmellata
Un paio di week end fa la mia amica A.V. (che già mi aveva passato una ricetta per le polpette di merluzzo) mi ha omaggiata di una crostata. Non è però la solita crostata e per questo mi sono affrettata a postarla, perchè ha un sapore invernale e vale la pena provarla prima che arrivi la primavera!
La particolarità sta in questo caso anche negli ingredienti che ha usato, tipo la marmellata di more di rovo colte sulle montagne di Leonessa.
Un lavorone che doveva essere fatto
Tempo fa ho scritto di furti, "scopiazzamenti" e simili.
Ed ora, poco prima di presentare la nuova veste grafica di "Cucino da Vicino", sono qui a concludere un lavorone che...ma che non avete idea!
Ho creato un watermark visibile e l'ho applicato, pazientemente, su ogni mia foto presente nel web.
Purtroppo questa rete ha le maglie troppo larghe per potersi fidare di lei e di chi la abita.
E con dispiacere mi ritrovo a marchiare, sporcare, imbrattare ogni mia foto passata e futura con una scritta che, per quanto cerchi di non infastidire, in realtà infastidisce me per prima, perché mi sembra di ingabbiare le immagini, di non permettergli di esprimersi al meglio. Ma tant'è.
Come da sempre è scritto sulla home di questo blog, chiunque volesse delle mie foto non deve far altro che mandarmi una mail per spiegarmi l'utilizzo che intende farne e attendere di ricevere l'originale senza watermark.
Riso Venere allo scoglio
Oggi vi voglio raccontare di quanto sia bello andare al supermercato con mio fratello. Il bello sta nel fatto che lui non riesce ad esimersi dal farti da Cicerone. In quei momenti io divento Dante e lui Virgilio, mi traghetta, come Caronte, sulle onde del fiume "Gnam Gnam" per farmi approdare sicura alle casse con stretto tra le mani "lo straniero" di turno. L'ultima volta lo straniero aveva le sembianze di riso. Riso nero ma non riso AL nero di seppia; era uno sconosciuto riso Venere, nero di natura, che lui, in venti secondi netti mi ha: consigliato, convinto a comprare, abbinato a del pesce, consigliato che pesce comprare e portato alle casse mentre io sceglievo l'acqua (reale motivo per cui eravamo andati al supermercato).
Petto di pollo ripieno di carciofi e mozzarella
Premesso che non so come mai ma io in questa foto ci vedo, in ordine:
- un granchietto
- una ranocchia
- e un cornetto semplice
e appurato da ciò che forse forse una capatina da uno psicologo, ma da uno bravo eh, dovrei farcela, oggi vi posto una ricetta provata tempo fa, una ricetta che mi ha passato la mia follower @Annahyria (e che ovviamente ringrazio).
Prima di scrivere la ricetta un paio di riflessioni in merito: l'idea della cottura con il latte, che ogni tanto sperimentava anche mia madre, mi è piaciuta veramente tanto. Il pollo (che ehm...nel mio caso è tacchino) viene morbido e, visto il tipo di ripieno, veramente delicato. Volendo un sapore più "deciso" consiglio di farcirlo anche con un pezzetto di prosciutto ma....va bé...questo è l'inizio per un'altra ricetta (i portafogli delizia, carino come nome eh!)
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