Archive for gennaio 2013

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Salsa tonno maionese e carciofini

Per me questa ricetta è un must. La madre del mio compagno la prepara da sempre e non si contano le volte che l'ho mangiata negli ultimi quindici anni.
Considerando l'aggiunta dei carciofini, potremmo definirla una rivisitazione della salsa del vitel tonnè tanto famoso negli anni Novanta. Il suo miglior uso e sulle tartine ma se preparate un'arista o una fesa di tacchino in una serata estiva e la condite con questa salsa bé, non rimpiangerete l'oramai quasi scomparso vitello tonnato!

Più arance per tutti!

Chi mi segue sa che sono una food blogger anomala. Sono un cane sciolto, una che va per conto suo e che va avanti da sola. Non socializzo tanto perché non ne ho il tempo purtroppo. Per lo stesso motivo non partecipo a contest e commento i pochi food blog che seguo a mala pena un paio di volte al mese. Insomma faccio tutto il contrario di quello che le coscenziose migliaia di food blogger italiane del 2013 fanno quotidianamente.

Ma ogni tanto rompo gli schemi e mi unisco alla folla, pubblico post che tantissimi pubblicheranno in bacheca, e lo faccio addirittura due volte nello stesso mese!

Questa è la prima occasione, invitata a farlo dalla Cucina italiana non potevo rifiutare, visto poi che la causa era a sostegno dell'AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro).

Ecco a voi quindi i link con una selezione delle mie preparazioni a base di arancia, quelle arance che aiutano la salute e poi si...a volte forse ti salvano la vita.

Insalata di arance e olive nere

Crepes di castagne con marmellata di arance e cioccolato fondente

Schiacciata Fiorentina

Whohub. Chi è chi? Di autointerviste e comunicazione

Circa un anno fa questo sito di interviste, "Whohub" - di cui sopra ho inserito il logo - (che ovviamente è di sua proprietà e bla bla bla) mi inviò un tweet per chiedermi di autointervistarmi.

Bé dopo un anno ho accettato (rapida eh!) e ho aggiunto la mia alle quasi 100.000 interviste presenti; si tratta di bloggers, professionisti, creativi o musicisti che, rispondendo ad alcune domande, si svelano, si presentano e parlano di sè.

Se quindi vi interessa conoscere qualche particolare in più della mia vita dentro e fuori il blog potete legger tutto cliccando su questo link:

Autointervista di Nai - Cucino da Vicino

Pane alle noci

Tra tutti i tipi di pane che ho preparato con l'ausilio della macchina del pane posso dire con certezza che quello alle noci è uno dei miei preferiti, secondo solo al classico, intramontabile, pane alle olive verdi.

La differenza che riscontro tra il prepararlo a mano e l'usare la macchina è nella perfezione dell'impasto che si viene a creare, il pane risulta marrone, con le noci perfettamente sbriciolate e amalgamate, profumatissimo quando è caldo e veramente delizioso quando, dopo averlo leggermente tostato al grill, lo si cosparge della marmellata preferita (a mio parere ci sta benissimo quella di albicocche, ma ammetto di essere di parte...è la mia preferita!)

Un pane multitasking quindi, ottimo per la colazione, la merenda e originale da servire durante i pasti.

Baccalà alla ceraiola

La Vigilia di Natale.

Che ricordi, che mangiate.

Sempre e comunque, sempre e dovunque io sia stata. Ringrazio la tradizione romana che prevede rigorosamente pesce.

Adoro il pesce che si mangia la Vigilia, altro che merluzzetti al vapore e platesse al pomodoro. Uno degli esempi? il baccalà, che non compro mai e non so assolutamente cucinare, ma che è sempre stato il piatto tipico delle mie Vigilie, che io fossi a casa con i miei, dai miei nonni, alle cene di famiglia con il mio ragazzo o a casa dei suoceri, il baccalà a tavola c'è sempre stato.

Questa che vi propongo è la versione che ho mangiato negli ultimi due anni, la ricetta che prepara mia suocera: il baccalà alla ceraiola, piatto di origini eugubine, strettamente legato alla tradizione della città di Gubbio. E' questa, infatti, una delle ricette che si preparano per i ceraioli la sera prima della famosissima "Festa dei Ceri" che si svolge a Gubbio il 15 di ogni Maggio e a cui partecipano migliaia di persone provenienti non solo da Gubbio e dall'Italia ma da tutto il Mondo.

Tartina con caprino pomodori secchi e olio evo

Vi capita mai di andare al ristorante, assaggiare un piatto e pensare "che bella idea, questo lo rifaccio a casa!". Bé a noi è successo con questa tartina, una di quelle che hanno arricchito l'antipasto del pranzo di Natale, e che abbiamo mutuato da "L'Insalata Ricca" una catena di ristoranti romani specializzati in insalate originali e curate nei minimi particolari. Come Entrées - a L'insalata ricca - hanno una serie stuzzicante di crostini e bruschette tra cui questa, con caprino e pomodori secchi, da noi trasformata in una piccola tartina con una base di pancarrè leggermente tostato che la rende più adatta per un piatto di antipasti misti.

Pandoro con crema di pistacchio

Tante, ma veramente tante settimane fa, avevo acquistato a un evento romano tenutosi all'Eur una meraviglia di crema di pistacchio. Si tratta di una morbida e voluttuosa pasta verde conservata in un bel vasetto di vetro e protetta da uno strato di olio evo.

Il fatto è che dopo averla assaggiata, comprata e portata a casa l'ho guardata per settimane, nell'attesa di decidere come fruttarla. Con l'avvicinarsi delle festività natalizie ho provato a chiedere idee e suggerimenti su Twitter e su Instagram e questi non sono mancati. Alla fine avevo optato per una cheesecake ricoperta di crema di pistacchi ma poi, al solo pensiero della quantità di dolciumi ricevuti e già pronti per essere scartati, ho desistito e la scelta è quindi ricaduta sulla semplicità. La semplicità di accostare in una graziosa ed essenziale mini ciotolina di vetro la giusta quantità di crema da spalmare poi, autonomamente, sulla fetta di pandoro servita.

Questa di oggi quindi, non è una ricetta, ma più che altro un'idea, perché a volte un dolce semplice come può essere una Torta Paradiso o un Pandoro, può essere arricchito con una crema, al pistacchio o al limoncello tanto per suggerirne un paio, ed esser servito così, come dolce destrutturato, per lasciare che sia il commensale, da solo, a creare il suo dessert, che sarà diverso da quello degli altri ospiti, a seconda che la crema venga mangiata a parte, per prima, in ultimo o insieme alla torta scelta.

So che a volte parlo come un libro di Sociologia e chiedo venia per questo ma...provate a pensare...il discorso non fa una piega (come tutte le strampalate, banalissime ma sacrosante teorie di noi sociologi).

Hugo

Buon anno.

Siamo scampati ai Maya, forse sopravviveremo alla crisi e allo spread, sopravviveremo anche alle elezioni politiche e in men che non si dica passeranno i mesi e sarà di nuovo Natale.

Auguri.

Mai un anno sarà uguale all'altro, ognuno ci regala gioie e dolori, chili e bruciori, ricette e nuovi spunti per vivere al meglio. A tavola e fuori.

La ricetta con cui inauguro questo nuovo blog-anno l'ho assaggiata un mesetto fa a casa degli zii del mio compagno. Sono arrivata in ritardo ad un evento di famiglia e non certo per scelta, visto che provenivo dal pronto soccorso. Fatto sta che quando sono entrata mi sono trovata a dover salutare più di trenta persone, ma tra un "ciao" e un "si, il piede non pare esser rotto" è arrivato in mio soccorso un bicchiere di tal Hugo, un aperitivo di origini trentine che dal primo sorso ha catturato la mia attenzione.

A fine serata ho chiesto informazioni e avuto la ricetta. Ho apportato delle personalissime modifiche e l'ho ripreparato più volte in pochi giorni, ed ogni volta ha riscosso un bel successo tra gli ospiti, non solo per il sapore ma anche per l'originalità dell'accostamento degli ingredienti (succo di sambuco e prosecco).

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Succo di pera e latte
Riso e limone ovvero "non mangiate questo piatto!"

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