Vai in vacanza in Alto Adige (se non sei un orso, s'intende)


Trentino e Alto Adige.
Amo questi luoghi, i loro paesaggi, la loro aria, l'acqua fresca delle sorgenti. Dopo quattro ore di camminata in salita, tra rocce e valli, per mulattiere e sentieri un panino allo speck ha il sapore della vittoria, l'acqua di sorgente ha il sapore della rivincita.
Riesco ad appassionarmi a tutto quel che è vero e sincero. Gli sconosciuti che ti salutano solo perchè per un attimo condividete lo stesso tragitto, gli anziani che dai loro cinquant'anni di distanza ti esortano bruscamente a prendere il numeretto davanti al banco dei salumi, come se non li avessimo inventati noi delle nuove generazioni, i famosi "numeretti salva fila".
Per tre anni sono stata in vacanza in Trentino, nella Val di Non, poi, ultimamente, mi son spostata in Alto Adige.



Molto diversi, questi luoghi, incredibile quanto lo siano, pur considerando che si tratta della stessa  regione.
La differenza si vede in tutto: nei panorami, nella gente (più scontrosi gli altoatesini), nella lingua (con calata molto più simile al tedesco quella dell'Alto Adige) ma non si discostano nella qualità del cibo.
Fantastico. Sempre. Ovunque.
La mia ultima vacanza ha visto come meta la Val Pusteria e per la precisione Anterselva (di cui vedete una foto all'inizio del post).
Il bello di questi luoghi, per chi esce stressato al limite del sostenibile da un anno di lavoro, è la poca gente che gira.


Come vedete nelle immagini a corredo del post (rigorosamente scatti da iPad, per cui chiedo scusa per la qualità) l'unica cosa che abbonda è il verde. 

Anche se andate in Agosto non troverete che un turismo di spicciolata, escludendo magari i posti più trendy come San Candido o Brunico, negli altri paesini si soggiorna serenamente all'insegna del "nun vojo vedè nessuno". 
L'unica pecca di questi luoghi è che - obbiettiamente - gli altoatesini ci odiano.
Ma non odiano (solo) noi romani, notoriamente caciaroni, spesso cafoni e purtroppo troppe volte maleducati.
No.
Loro odiano proprio tutto il resto dell'Italia. E come dargli torto?

Dopo dieci giorni in simbiosi con loro anch'io ho iniziato a pensarla così.
Il fatto è che in questa regione funziona tutto. E funziona bene. Il denaro viene conservato, amministrato e ridistribuito.
Non rubato. Ecco, per dirla in breve.


I servizi offerti ai residenti fanno impallidire il cittadino di una metropoli (cioè me) e sono testimonianza che non sempre grande è sinonimo di migliore.
Con i loro stili di vita, con i loro modi bruschi alla "sei tu che vieni a casa mia, queste sono le mie regole, così si tiene un paesino. Stacce!" fanno sì che il turista non li governi ma che siano loro a governare il loro turismo.
Loro che vivono in simbiosi con la natura che li circonda (orsi a parte), loro che raccolgo tutta l'erba che  trovano, che si fa  preziosa perchè sfama le bestie nei nevosi mesi invernali, loro che coltivano degli orti che paiono opere d'arte, loro ci aggolgono e si aspettano da noi turisti rigore ed educazione.


E non sempre li ottengono. Potrei raccontarvi storie che lèvate, da far impallidire; la maleducazione di certi turisti a volte non ha regole, è solo parte della loro personalità, quasi uno stile di vita.
Per fortuna però, in Trentino e in Alto Adige queste sono (state) solo eccezioni, per il resto le emozioni che mi legano a questi posti sono solo pace, natura, buon cibo e tempo clemente.
Oggi volevo presentarvi quei luoghi, ma presto vi parlerò del cibo, perchè sarà bello camminare tra ruscelli e cascate, sarà suggestivo un lago di alta montagna, ma se una scampagnata o una giornata non finisce con le gambe sotto il tavolo e una cena di cinque portate, per me non si può parlare di vacanza :-)

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